Spirits di Keith Jarrett, un esempio di progetto discografico in home recording molto molto noto, in tempi non sospetti, nel 1986, senza contare alcune registrazioni di Lennie Tristano tra gli anni 50 e 60, ad esempio. Soprattutto al giorno d’oggi, in questa lunga trasformazione dei consumi culturali, delle possibilità di lavoro e guadagno e di progresso collettivo, inteso come una varia possibilità di contemporaneizzazione dei linguaggi in campo artistico, in questa trasformazione non sempre comprensibile e facile da navigare, penso che ogni artista dovrebbe sapere almeno qualcosa sull’autoproduzione, il self publishing e la distribuzione e vendita indipendente dei propri materiali creativi. Per poter curare il proprio linguaggio artistico in autonomia e senza necessariamente fare la fame se non hai il contratto giusto, l’ambiente giusto. A me interessa quasi esclusivamente il selfpublishing ma dipende dal fatto che non faccio l’artista per mestiere, non ho degli obiettivi di guadagno in questa attività e il web, nella sua parte gratuita, mi ha semplicemente fatto venire la voglia di condividere le mie cose, che nel frattempo sono lentamente andate avanti, trovandomi, riconoscendomi sul web in una sorta di piccolo dialogo ideale e a distanza col mondo della musica, con amici e artisti. Però, nei prossimi anni voglio anche confrontarmi soprattutto con piccole, brevi esperienze live, da solo innanzitutto, per capire quanto sono cambiato rispetto alle prime esperienze nei locali da ventenne e capire se ci si può innanziutto divertire, godere della musica anche suonando un po’ in giro, tra le persone. 🙂