La musica serve anche a condividere idee, con una canzone ci si può esprimere sentimentalmente, esteticamente e anche parlare del proprio senso civico. La mia generazione ha visto poca politica, non ci sono più partiti che lavorano in tutte le città per elaborare idee e portarle nei luoghi della pubblica amministrazione, parlamento, consigli comunali e regionali.
Per questo, molti di noi sono convinti che la politica sia quella vuota rappresentazione televisiva in cui si discute continuamente senza decidere niente, su emergenze che magari durano da vent’anni. Secondo me, potremo avere una migliore qualità della vita quando ci sarà una politica migliore di quella di questi anni, per esempio, quando fare il politico non significherà abbandonare la propria professione per diventare parte di una casta.
Le caste di politici possono essere migliori o peggiori, a seconda del periodo, ma sono sempre ricattabili, perché obbligate a farsi rieleggere o almeno trovare sistemazione in una fondazione. I politici da molti anni lavorano quasi h24 e dipendendo comunque da pochi finanziatori che possono fare il bello e il cattivo tempo.
Spero che presto arrivino dei partiti che facciano pagare quote di iscrizione sostanziose e si organizzino così per produrre informazione seria, sul lavoro di discussione al loro interno e dentro le istituzioni democratiche della nostra Repubblica. E quindi questa canzone scritta qualche anno fa parla di questa idea.